Oggi ci avviciniamo all'Ecuador. Un proverbio spagnolo dice: "È bello essere grati!

Sandra desidera ringraziare Dio, la vita, le sorelle e le persone che hanno permesso alla sua famiglia di superare la malattia........

Il mio nome è SANDRA LUCIA

Sei mesi fa le nostre vite hanno subito una svolta a 360 gradi: a marzo l'umanità si è trovata di fronte a una sfida senza precedenti, con l'arrivo di COIVID 19.

Siamo stati pieni di paure, incertezze, rabbia, stress, disperazione e altro ancora. Ma ci siamo anche resi conto che non sono solo le malattie del corpo ad assalirci, ma anche quelle dell'anima, la mancanza di empatia, l'egoismo, l'ingiustizia, la disuguaglianza economica e altro ancora.

45 giorni fa, insieme a mia madre, mia sorella, mio nipote (piccolo) e i miei figli, ho vissuto quello che, sono sicura, molte famiglie in Ecuador e nel mondo devono passare e sentire quando iniziano ad avere sintomi influenzali, mal di stomaco, febbre e malessere generale. Mi sentivo molto spaventata, disperata e cercavo di trovare un modo per ottenere un test tampone gratuito, perché in Ecuador questo test costa un sacco di soldi. Quando ho scoperto i risultati positivi del test per la mia famiglia e per me, i miei timori si sono acuiti, poiché mia madre era responsabile della cura dei miei nonni, due adulti anziani che fino a pochi giorni prima vivevano e condividevano con noi spazio, cibo e affetto.

L'esperienza di essere stati portatori di questo virus non è stata delle migliori, non abbiamo trovato facilmente assistenza medica negli ospedali statali, in quel periodo c'era così tanta gente che tutti i centri sanitari pubblici e privati erano al collasso, le medicine erano esaurite, il che rendeva difficile acquistarle, per fortuna nonostante tutto, la vita è saggia e molto generosa con me e la mia famiglia.

I principi di vita della mia famiglia sono sempre stati la generosità, la solidarietà, l'amore per gli altri e per il prossimo, e in questa esperienza di rivivere ho potuto sentire queste tre cose con un'intensità che non avevo mai provato prima, anche quando ho messo in pratica questi valori.

Voglio ringraziare la vita per la mia bella famiglia materna e paterna, mi hanno dato ognuna delle loro forze, giorno per giorno mi hanno dimostrato il loro affetto in modi diversi, ringrazio la vita per avermi dato tante zie che sono in giro per il mondo, le preghiere quotidiane delle Suore Carmelitane Missionarie mi hanno accompagnato, il fatto di essere a conoscenza degli orari di ogni paese dove stanno svolgendo il loro lavoro, mi ha fatto pensare e sentire di avere una preghiera 24 ore su 24 generando in me molta speranza. Grazie anche alle sorelle del Consiglio provinciale per il dono della presenza della mia "ñaña" (zia) Susy, che ha vegliato su di noi e si è presa cura soprattutto dei miei cari nonni.

Ringraziare la famiglia allargata, quella che si ha la possibilità di trovare lungo il cammino, quelli che chiamiamo amici che ogni giorno mi hanno dato un messaggio, una telefonata, la loro disponibilità a collaborare in tutto ciò che potevano secondo le loro possibilità, ringraziare in modo particolare i medici, gli infermieri, i terapisti respiratori, gli psicologi, il personale delle pulizie, il cibo, il laboratorio, le radiografie e la sicurezza dell'Ospedale Mobile Bicentenario per il loro accompagnamento durante il mio soggiorno, Un ringraziamento speciale ai medici, agli infermieri, ai terapisti respiratori, agli psicologi, al personale addetto alle pulizie, al cibo, al laboratorio, ai raggi X e alla sicurezza dell'Ospedale Mobile Bicentenario per il loro sostegno durante la mia permanenza lì, e infine alla mia compagna di vita che insieme ai miei figli sono la radice forte del mio albero della vita.

Per salutare tutti voi, vorrei condividere con voi il testo di una canzone di Monsignor Leónidas Proaño, che credo descriva perfettamente tutto ciò che ho provato quando ho ricevuto l'energia, l'amore, le preghiere, la cura e l'accompagnamento durante questo processo.

MILLE GRAZIE A TUTTI VOI PER LA VITA

SOLIDARIETÀ Mons. Leonidas Proaño

 Tenere sempre le orecchie aperte

al grido del dolore degli altri

e ascoltare la loro richiesta di aiuto

è solidarietà (3) 

  1. Tenere un occhio vigile

e gli occhi si sono allungati sul mare,

alla ricerca di un naufrago in difficoltà

è solidarietà (3) 

  1. Possedere la sofferenza

del fratello qui e del fratello là,

fare nostra l'angoscia dei poveri

è solidarietà (3) 

  1. Diventare la voce degli umili,

scoprire l'ingiustizia e il male,

denunciare gli ingiusti e i malvagi

è solidarietà (3) 

  1. Diventare voi stessi un messaggero

dell'abbraccio sincero e fraterno

che alcuni popoli inviano ad altri popoli

è solidarietà (3)

  1. Condividere i pericoli della lotta

vivere nella giustizia e nella libertà

 rischiando anche la vita e l'incolumità per amore

è solidarietà (3) 

  1. Rinunciare alla propria vita per amore

è la più grande prova di amicizia

è vivere e morire per Gesù Cristo

è solidarietà (3)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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