PRENDERE POSIZIONE NELLA FEDE, IN UNA SOCIETÀ INGIUSTA, È UN'AZIONE POLITICA.

Il 17 maggio ci siamo riuniti nella sala delle assemblee dell'Istituto Teologico di Vita Religiosa (VR). La presenza di membri di varie Entità Sociali, di diverse suore delle comunità di Madrid e la presenza di PROKARDE sono riuscite a riempire la sala pronta ad ascoltare i relatori della tavola rotonda con la partecipazione di Mons. Santiago Agrelo, Arcivescovo emerito di Tangeri, María José Mariño, Missionaria Carmelitana che partecipa alla REDES (Rete di Entità per lo Sviluppo Solidale) e moderata dalla giornalista Ana Pastor.

Il motivo che ci ha riuniti tutti è stata la presentazione della monografia della Revista VR (Vita religiosa) intitolata "Le ONG: un'esperienza di comunione nell'advocacy politica". Nel corso degli interventi sono emerse le risposte alle seguenti domande: cos'è l'advocacy politica, perché l'advocacy politica, perché ora?

Condividono con noi che ogni Congregazione è nata per scoprire quella parte di umanità che soffre, e questo è l'impatto politico dei nostri carismi. Nel corso di questi anni abbiamo imparato la necessità di lavorare insieme ai più deboli, segno della nostra missione condivisa. Tutte le nostre azioni hanno un impatto politico: vogliamo prendere coscienza e prendere una posizione precisa, schierarci, di fronte ai mali della nostra società. L'advocacy politica è indispensabile in RL, "mettersi in gioco", andare incontro agli altri ha le sue conseguenze.

Ciò che facciamo in privato ha un impatto. Il nostro stile di vita, ciò che diciamo, ci impegna pubblicamente. È necessario curare i dettagli della vita ordinaria: i miei vestiti, le mie spese personali, il cibo..., perché siamo chiamati alla coerenza, tra vita e fede, sapendo che il Dio di Gesù di Nazareth è coinvolto nella trasformazione umana e nella realizzazione di un mondo di fratelli e sorelle. Siamo invitati a collaborare con Lui.

Oggi è importante agire e difendere in coscienza le persone che subiscono ingiustizie e siamo invitati a farlo in una missione condivisa. Oggi più che mai abbiamo bisogno di unirci per avere più possibilità di incidere, questa è la riflessione che ha mosso le ONG che fanno parte della REDES, e altre entità sociali, in questi anni.

Come cristiani siamo chiamati a vedere i poveri nel Corpo di Cristo. L'unione di "Dio e del prossimo" porta a un'esperienza di comunione che ci mobilita a lavorare con persone diverse e a spingere per un futuro più giusto e umano per tutti.

Questa è la nostra difesa basata sulla fede.

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